Una delle attività di manutenzione più importanti del tagliando auto, riguarda certamente il cambio olio motore. Per garantire il corretto funzionamento degli elementi meccanici di un’automobile, infatti, è essenziale che l’olio offra costantemente le stesse caratteristiche di lubrificazione che i progettisti hanno previsto per essi. In caso contrario, oltre a rotture, si può andare incontro a una riduzione della longevità della macchina, a un peggioramento dei consumi e, di conseguenza, a un aumento delle emissioni nocive per l’ambiente. In questo articolo, quindi, vedremo anzitutto a cosa serve l’olio motore, poi i motivi per cui cambiare olio motore e, ultimo ma non meno importante, ogni quanto cambiare olio motore.
Il cambio olio motore per una macchina sempre efficiente
L’olio motore è, senza ombra di dubbio, uno degli elementi più importanti di un’automobile. Riflettendoci, infatti, è il componente che più spesso viene controllato e sostituito, affinché tutto funzioni regolarmente. Del resto, esso va in circolo in tutto il propulsore per garantire la corretta lubrificazione di ciascun organo meccanico, senza che vibrazioni, attriti e temperature elevate possano irrimediabilmente danneggiarli. Del resto, l’olio motore ha delle caratteristiche specifiche che sono espresse dai valori riportati sulle confezioni: col tempo, l’olio si degrada e non è più capace di offrire le stesse prestazioni, esponendo il motore a potenziali danneggiamenti. Per comprendere perché occorre effettuare il cambio olio motore, soffermiamoci qualche istante su che cos’è questo liquido e come funziona.
Che cos’è l’olio motore e come si sceglie quello giusto per il proprio motore
L’olio motore, in primo luogo, è un liquido che presenta una viscosità più o meno accentuata, a seconda delle sue caratteristiche. Esso ha una base idrocarburica, cioè composti formati esclusivamente da Carbonio e Idrogeno, che tipicamente vengono utilizzati come combustibili, a cui sono aggiunti additivi di origine minerale, sintetica o semi sintetica per una percentuale che può variare tra il 10 e il 30%, che migliorano le caratteristiche dell’olio stesso. La scelta tra un olio minerale, sintetico o semi sintetico dipende tipicamente dal tipo di macchina: per esempio, l’olio sintetico è solitamente indicato per le macchine agricole, mentre il minerale e il semi sintetico viene utilizzato nei motori delle automobili.
All’olio motore sono assegnati una serie di compiti fondamentali per il corretto funzionamento del propulsore. Possiamo sintetizzarli come segue:
- lubrificazione: ogni componente meccanica in movimento produce un attrito che, col tempo, può portare a usura e, quindi, a danneggiamento; l’olio ha il compito di ridurre l’attrito e, quindi, di allungare la longevità di tale componente;
- pulizia: durante il loro funzionamento, piccoli trucioli metallici possono distaccarsi dai componenti meccanici e possono danneggiare il propulsore con conseguenze anche gravi; il flusso dell’olio motore consente di asportare queste particelle metalliche, che poi vengono opportunamente “catturate” da magneti posti lungo il circuito;
- anti corrosione: grazie alle proprie caratteristiche, l’olio motore può ridurre la formazione della corrosione sui componenti metallici, contribuendo ancora una volta all’aumento della longevità delle componenti meccaniche;
- raffreddamento: l’attrito, come scopriamo sfregandoci banalmente le mani, genera calore e questo, se raggiunge temperature elevate, può danneggiare i componenti meccanici; per questo, l’olio motore, che talvolta passa attraverso appositi circuiti di raffreddamento, contribuisce a mantenere la temperatura degli organi motore entro un range accettabile.
Visti i compiti, è facile intuire quanto sia importante il cambio olio motore: solo se l’olio è in perfette condizioni sarà in grado di offrire le performance per cui è stato progettato. Pertanto, adesso vediamo ogni quanto cambiare olio motore.
Cambio olio motore: ogni quanto occorre intervenire
Qualcuno, forse, ricorda ancora i propri genitori o i nonni nell’atto di controllare, chinati nel vano motore, il livello dell’olio mediante l’apposita asta. Una pratica che oggi sembra in disuso, ma che, in realtà, è ancora fondamentale per verificare lo stato di salute del proprio motore. Al di là delle verifiche, che magari non tutti eseguono per mancanza di competenze tecniche (sebbene si tratti di un’operazione semplicissima), è buona norma eseguire il cambio olio motore con cadenza precisa. Secondo molti, per mantenere le prestazioni a un livello accettabile, è consigliabile effettuare il cambio olio auto almeno ogni 10-15 mila chilometri.
Si tratta, comunque sia, di un’indicazione di massima: il libretto d’uso e manutenzione, in dotazione a qualsiasi veicolo, offre indicazioni molto più precise su quando cambiare olio motore, ma anche sulla tipologia di olio da adoperare per un corretto funzionamento del motore stesso. Solitamente, la sostituzione olio motore può essere effettuata in concomitanza con il tagliando auto, quando l’officina controlla i livelli dei liquidi e procede anche alla sostituzione dei filtri dell’automobile. Non è una regola, tuttavia: si può sostituire olio motore anche in separata sede, se per esempio la spia dell’olio si illumina a indicarci qualche problema.
Le moderne automobili, infatti, sono dotate di un’apposita spia, di colore rosso, che serve a indicarci quando la pressione dell’olio non è sufficiente al corretto funzionamento del propulsore. In questi casi è fondamentale una sosta dal meccanico per effettuare il cambio dell’olio o anche per effettuare un semplice rabbocco, qualora si ravvisi un livello dell’olio non sufficiente a raggiungere la necessaria pressione nell’impianto di lubrificazione. Queste operazioni, in realtà, possono anche essere effettuate in autonomia. Vediamo, quindi, come si effettua il cambio olio motore.
Come cambiare l’olio motore della propria automobile
Il cambio olio macchina, in realtà, non è un’operazione così complessa. A patto di avere un po’ di attrezzatura, principalmente per sollevare l’automobile, è possibile procedere anche senza rivolgersi a un’officina. Una volta svitato il tappo dell’olio nel vano motore, quello per intenderci dove c’è lo stesso simbolo che compare nel quadro strumenti, occorre sollevare l’automobile fino a raggiungere il bullone di drenaggio che si trova nella parte sottostante la coppa dell’olio. Prima di procedere con questa operazione, naturalmente, è necessario dotarsi di un recipiente sufficientemente capiente per contenere tutto l’olio che è contenuto all’interno del motore. L’olio esausto, poi, andrà consegnato presso gli appositi centri di raccolta e per nessuna ragione dovrà essere disperso nell’ambiente.
Terminato lo svuotamento, e serrato il bullone di drenaggio (attenzione a non danneggiare i filetti), si può procedere col cambiare olio auto: dall’apposito imbocco nel vano motore si verserà la quantità e la qualità di olio indicata nel libretto d’uso e manutenzione dell’automobile. È fondamentale, poi, sostituire anche il filtro dell’olio: questo raccoglie tutto lo sporco che si deposita col tempo e far passare l’olio fresco attraverso un filtro già sporco non è una buona idea. Terminate queste operazione, e serrato il tappo dell’olio, è buona norma mettere in moto e lasciare girare il motore per qualche minuto, cosicché l’olio fresco raggiunga ogni componente meccanica. Una volta raffreddato, tramite l’apposita astina, si può verificare che il livello dell’olio sia nel range previsto dalla casa costruttrice o, in caso contrario, si può procedere con il rabbocco.